Fabiani Vincenzo di Giorgio pittore figurativo e astratto ritrattista
Biografia
Ci sono momenti nella vita in cui bisogna fare scelte importanti. Nel febbraio 1967,ero una guardia di finanza, dovevo decidere cosa fare della mia vita: firmare per altri tre anni o congedarmi e intraprendere la carriera di pittore. La mia recente conoscenza e amicizia di Giulio Turcato e di sua moglie Vana Caruso mi spingeva verso la seconda ipotesi. Il cenacolo di artisti che la coppia coagulava intorno a se mi attirava prepotentemente e spesso passavo il mio tempo libero con loro. La loro casa dietro piazza del popolo mi vedeva ospite assiduo, insieme a tanti altri. Il capanno sul mare di Tor San Lorenzo ci accoglieva, già a marzo aprile, bramosi di mare, sabbia, sole e strida di gabbiani. Vana ci metteva allo sgobbo facendoci pulire chili di fave, che poi venivano bollite e condite con sale, olio, limone e libertà. Giulio mi parlava poco dei suoi lavori o della pittura in generale. Insegnava al liceo artistico di via rispetta, la vicino e, probabilmente, era stufo dopo quasi quarant’anni di insegnamento di parlare di pittura astratta e figurativa! Comunque una cosa me la disse, quando gli comunicai la mia scelta: “Caro Enzo sono contento della tua scelta, hai preso la via più dura!” Quanto aveva ragione! Affrontai la vita a fronte alta. Di giorno lavoravo come cameriere, la sera studiavo e dipingevo nel monolocale dietro piazza Navona. Furono giorni duri, lavoravo e dormivo senza soluzione di continuità ma era bello! Vivevo un periodo della mia vita estremamente formativo e che ora, nell’età matura, rimpiango con nostalgia
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